10.14.2009

ALTERNATIVI come PERNACCHIE

Noi di B.lab ci siamo sempre battuti affinché gli studenti del nostro ateneo avessero il meglio. I bocconiani lo sanno, non lo scordano. Non neghiamo di aver preso in considerazione la possibilità di stampe a pagamento, a prezzo politico, come possibile soluzione agli annosi problemi delle lunghissime code in aula informatica e delle stampanti troppo spesso fuori uso. Sogniamo un’università in cui sia possibile stampare senza code, con un numero congruo di crediti a disposizione, lavoriamo per migliorare i servizi offertici. Vorremmo che il materiale didattico ci fosse messo a disposizione, senza insostenibili aggravi sul bilancio mensile - causa eccessivo ricorso alle copisterie esterne. Noi vogliamo: più qualità di stampa, più efficienza e meno sprechi... Noi, ed il nostro ex rappresentante in CDA, non ci siamo mai schierati apertamente a favore delle stampe a pagamento, perché riteniamo che, prima di questa mossa, l’università debba darci le opportune garanzie in tema di servizi. Le illazioni degli altri gruppi sono patentemente prive di fondamento, in quanto la suddetta mozione “stampe a pagamento” non è mai passata dal Consiglio di Amministrazione, ma è stata discussa in una riunione cui partecipavano i rappresentanti di tutti i gruppi studenteschi (quindi anche di A.D.); nessuno di questi gruppi aveva, però, la maggioranza assoluta. A conti fatti, dunque, qualcuno sta “democraticamente” bluffando.

“Belle parole e una vistosa apparenzararamente sono associate alla vera
virtù..."(Confucio)

[in replica al manifesto di AD apparso lunedì 12 ottobre in Universitàsul presunto regalo di B.lab e del CDA uscente: le stampe a pagamento]

Nessun commento:

Posta un commento