5.21.2009

Il punto della situazione

Siamo giunti quasi alla fine della campagna elettorale. Sono state, finora, due settimane intense. Notti insonni, stanchezza e fatica si accumulano e l'impegno va raddoppiato: gli esami si avvicinano come si avvicinano le elezioni, e non voglio mancare nessuno dei due appuntamenti.
Nel bene e nel male, riuscendoci o meno, ho provato a farmi conoscere e a far conoscere il mio programma. Il blog e il gruppo Facebook lo dimostrano, come i volantini e la presenza al gazebo. Va precisato, la campagna elettorale in Bocconi è atipica. Politica vera se ne fa poca. Non ci interessano i grandi ideali, vogliamo cose spicciole, semplici, cose che permettano ad ogni singolo studente di vivere al meglio la carriera accademica e coltivare, nel frattempo, i propri interessi. E' per questo che il mio programma si concentra su pochi punti, chiari e precisi. E a volte si confonde e si sovrappone con i programmi di tanti altri candidati.
La scelta che a voi tocca fare è quindi una: decidere chi, tra noi, è il più indicato a farsi voce degli studenti presso gli organi di governo universitario.
Su questo si è concentrato il dibattito organizzato da Radio Bocconi con i candidati. Il nostro Ignazio è stato perfetto nell'esporre il nostro punto di vista e nel rispondere agli attacchi, più o meno corretti, degli altri candidati. Io vorrei, però, sottolineare due aspetti che mi stanno molto a cuore:
1) siamo stati accusati di essere una lista scorretta. Pur non essendo d'accordo sull'oggetto dell'ammonizione, faccio notare che la nostra scorrettezza è stata fare campagna elettorale PER NOI. Qualcun altro ha invece ritenuto opportuno fosse più giusto fare campagna elettorale CONTRO DI NOI. Sono forse a corto di idee ed iniziative?
2) ci hanno più volte accusato di aver messo in lista candidati più o meno affidabili. Il metro dell'affidabilità, secondo i nostri accusatori, è quello che i nostri candidati fanno nella vita privata. Io faccio solo notare che non tutti hanno le stesse possibilità economiche e fare volantinaggio piuttosto che il PR può essere un modo di automantenersi all'università (e magari pagarsi l'accesso ai campi da golf.. vero Giovanni?).
Detto ciò, spendo ancora due parole sulla mia campagna elettorale. Comunque vada a finire, ringrazio tutti quelli che mi hanno ascoltato e fatto riflettere. Un ringraziamento speciale va a:

Stefania, che ha sopportato le mie assenze: spero tu non abbia dimenticato che hai un ragazzo

la mia famiglia, che mi ha sostenuto con tanti preziosi consigli

i miei amici, quelli che hanno condiviso il percorso e quelli che non condividendolo, non mi voteranno

la lista tutta, perchè alla fine resteranno tanti buoni amici e la convizione di aver fatto comunque la nostra parte per migliorare l'università.

Ho voluto trasmettere, in questi giorni, quello che per me è l'università. Molti di noi a volte lo dimenticano, ma gli anni trascorsi tra questi banchi non devono solo formarci come manager, ma anche e sopratutto come persone. Prendendo a prestito una frase di un famoso dirigente del nostro ateneo:"L'università non deve solo essere studio, ma anche politica e poesia!". Il mio impegno è rivolto ad ottenere una maggiore organizzazione della didattica, affinchè possiamo trovare, finalmente, il tempo di seguire le nostre passioni e approfondire la conoscenza dell'altro, che sia persona o idea. Il gadget che vedrai in giro ha ben in vista uno smile. E' il mio auspicio per il futuro: contribuire a creare un'università più umana che ci consenta di alzare la testa dal libro e guardare avanti, al domani, con un sorriso.
Vi abbraccio tutti,
Carlo

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